TERREinMOTO
la rete milanese dei mercati agricoli e delle autoproduzioni
Sabato 02 aprile Piazza XXV Aprile dalle h.12.00
Categories: General

 

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Sabato 02 aprile
Piazza XXV Aprile dalle h.12.00

TAVOLATA/PICNIC CONVIVIALE
CUCINA DI STRADA e CIBO CONDIVISO
porta un piatto cucinato da te! e una coperta x il picnic…
INCONTRO CON I PRODUTTORI
intervento di:
HUGO BLANCO GALDOS

Un uomo va al mercato e vede una bancarella colma di patate. Vuole comprarle tutte.
Non chiede nemmeno uno sconto. Offre un buon prezzo. Il contadino lo guarda con qualche incertezza. Poi dice: Non posso, se vendo tutto a te, cosa venderò agli altri?.
Il mercato non è una semplice attività commerciale.
È una relazione’. Questo è il buen vivir.
Hugo Blanco Galdos

SIAMO CONTRO EXPO PERCHè…

EXPO è: SPECULAZIONE DEI TERRENI AGRICOLI EXPO toglie risorse a settori di supporto sociale, come l’abitare, la mobilità accessibile, la cultura.
EXPO è cementificazione di aree urbane ed extraurbane (centinaia di km di asfalto tra Teem, BreBeMi, Pedemontana e la distruzione dei parchi a sud-ovest di Milano per realizzare la Via d’acqua) che stravolgono l’assetto urbanistico e la vivibilità dei quartieri.

EXPO è: debito, cemento, precarietà, mafie, spartizione, poteri speciali, nocività, mercificazione di acqua e cibo e anche corruzione culturale, sociale, politica, ideologica.

EXPO è: Coca-Cola, McDonald’s, Nestlé, Eni, Enel, Pioneer-Dupont, Selex-Es, e altre aziende sponsor dei padiglioni nazionali, rappresentano alcune delle aziende responsabili dell’inquinamento di terre e mari, di deforestazioni, di nocività e morti sul lavoro, di allevamenti come campi di concentramento, di armi da guerra e di nuove tecnologie di controllo utilizzate sia in ambito militare che civile, non certo modelli da imitare.

Expo ha aperto i suoi spazi a McDonald’s, probabilmente il colosso alimentare più cancerogeno e schiavista al mondo.
La formula “benessere animale”, recuperata della propaganda Expo e ripetuta come un mantra dai suoi partners alimentari, cela i drammatici processi dell’allevamento intensivo.

Expo è laboratorio di sperimentazione di nuove politiche sul lavoro che hanno, da una parte lo scopo di anticipare le legislazioni che riguarderanno tutto il paese, e che in gran parte il Jobs Act ha già realizzato, dall’altra quello di garantire un evento in cui la redistribuzione della ricchezza è assente o riservata solo a chi sta in cima alla piramide. Attraverso deroghe al patto di stabilità e accordi con i sindacati confederali, viene sancito, con Expo, lo stravolgimento del lavoro a tempo determinato.
Ciliegina sulla torta di Expo è l’esercito di volontari ottenuto grazie ai suddetti accordi che permettono ad aziende e datori di lavoro di servirsi del lavoro gratuito.

GENUINO CLANDESTINO propone alternative concrete al sistema capitalista vigente attraverso diverse azioni:

Costruire comunità territoriali che praticano una democrazia assembleare e che definiscono le proprie regole attraverso scelte partecipate e condivise;

Sostenere e diffondere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati; che riducono al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera;

Praticare, all’interno dei circuiti di economia locale, la trasparenza nella realizzazione e nella distribuzione del cibo attraverso l’autocontrollo partecipato, che svincoli i contadini dall’agribusiness e dai sistemi ufficiali di certificazione, e che renda localmente visibili le loro responsabilità ambientali e di costruzione del prezzo;

sostenere attraverso pratiche politiche (come i mercatini di vendita diretta ed i gruppi di acquisto) il principio di autodeterminazione alimentare ovvero il diritto ad un cibo genuino, economicamente accessibile e che provenga dalle terre che ci ospitano;

salvaguardare il patrimonio agro alimentare arrestando il processo di estinzione della biodiversità e di appiattimento monoculturale;

sostenere percorsi pratici di “accesso alla terra” che rivendichino la terra “bene comune” come diritto a coltivare e produrre cibo; sostenere esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di azione politica;

sostenere e diffondere scelte e pratiche cittadine di resistenza al sistema dominante;
costruire un’alleanza fra movimenti urbani, singoli cittadini e movimenti rurali, che sappia riconnettere città e campagna superando le categorie di produttore e consumatore. Un’alleanza finalizzata a riconvertire l’uso degli spazi urbani e rurali sulla base di pratiche quali l’autorganizzazione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio;

sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita.

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